Alla scoperta delle razze canine
IL BORDER COLLIE
E’ giunto finalmente il momento di parlare del Border Collie. Campione indiscusso dell’agility, dello sheepdog, del disc dog e di qualunque attività cinofila richieda velocità, temperamento e agilità. La descrizione non è facile, nessuno ha mai visto per davvero un Border Collie, al massimo vedi una macchia di peli nera e bianca che si muove su e giù a velocità supersonica. E’ talmente veloce che non riesci a seguirlo con lo sguardo, se vedete un Border fermo: non è un Border. Questa sua caratteristica, quella di essere una palla rimbalzella in carne e pelo, lo rende l’ideale per chi ama lavorare con il cane, un po’ meno per chi vuole un cane da salotto. Il Border fu progettato per pascere le pecore in quel della Scozia, tutti i giorni, dall’alba al tramonto, con pioggia, sole, vento, neve… quindi immaginate quante energie ha questo animale. Si deve pensare bene prima di prendere un Border, pena il vederselo trottare sui soffitti e sulle pareti, vederlo inseguire le bici e saltare in testa alla zia Abelarda cappottandola in terra. Mi devo chiedere: sono in grado, ho le energie, il tempo, la costanza di far scaricare un cane di quel genere? Se la risposta è si: bene, buon per voi, perché stiamo parlando della ferrari dei cani (almeno per ciò che riguarda il lavoro). Un altro punto fondamentale è l’addestrabilità, è un cane che può imparare veramente un sacco di esercizi, e lo fa con facilità, anche perché ama collaborare con il suo compagno umano. I cani da pastore, vengono equiparati ai cuccioli di lupo che hanno dai 4 ai 6 mesi, è il momento in cui il lupacchiotto inizia a partecipare alle attività di branco, a collaborare ma non è ancora adulto. Quindi si tratta di cani maturi, a cui piace lavorare e collaborare ma molto legati all’uomo e poco indipendenti. L’addestramento non è certo semplice, perché si tratta un cane molto sensibile. Sebbene venga dalle terre di William Wallace, difficilmente lo vedremo lanciarsi contro l’esercito di Edoardo I, urlando LIBERTAAAA, imbracciando uno spadone a due mani (che poi le mani non le ha…). No, no, uno strattone di troppo, un urlaccio nel momento sbagliato, il padrone che si innervosisce leggermente, porteranno il cane a chiudersi e incrineranno il rapporto tra noi e il nostro Fido. C’è bisogno di una guida esperta, per ottenere il massimo da questo cane, qualcuno che mi guidi attraverso il metodo gentile a creare un MEGA-rapporto con il mio cane, il fai da te semplicemente non funziona. E’ come avere una macchina da corsa, devo fare un corso di guida sortiva prima di portarla in pista, altrimenti mi schianterò. Ma se faccio tutto nel modo corretto, il Border non vede l’ora di lavorare, di fare, anzi strafare; perché in ogni sua azione il Border ci mette quella marcia in più rispetto alle altre razze che lo porta in cima alle classifiche delle competizioni dai livelli regionali a quelli internazionali.
IL BULL TERRIER
Avevamo promesso a Stefania un articolo sul bull terrier, e siccome, per il The Dog Island, ogni promessa è debito eccoci qua a scrivere di questa razza spesso incompresa: sia da chi lo vede come un “cane terribile e cattivo” sia da chi lo vede come un buffo peluche a metà tra un cane ed un tapiro. Muso a tapiro, corpo – aiutami a dirlo – possente (anzi da culturista) e faccia da schiaffi: questo è il bull terrier; con l’aggiunta di un goccio di frenesia ipercinetica. Cioè, come quando nelle ricette c’è scritto “un goccio” ma a te scappa la mano e versi tutta la bottiglia. Non lasciamoci ingannare dal suo aspetto buffo, è un cane che sicuramente ha un lato comico, ma ne ha anche uno serio, molto serio; non è facile da gestire, questo è certo. Chiunque abbia un bull terrier, sicuramente può documentare come egli possa saltare incessantemente da una parte all’altra, arrampicarsi ovunque e camminare sui soffitti come spiderman ( pardon spider-dog). Ma è per questo che ti piace, se ti piace, e continui ad amarlo nonostante i divani sgranocchiati e i mobili tritati; chi vuole un bull terrier vuole un cane iperattivo, estremamente fisico la cui testa a missile è solo un avvertimento della carica di TNT che vi è all’interno. Però è anche una razza molto attaccata al padrone, e sfruttando questa sua caratteristica, si può ottenere un cane fantastico e dotato di grande autocontrollo. Il fai da te, semplicemente non funziona, dovrete essere guidati da personale competente, preparato e che conosca la razza per ciò che riguarda l’addestramento; questo un po’ perché si tratta di un capoccione e un po’ perché è un cane molto sensibile. Può suonare strano a chi lo ha sempre visto come il gladiatore dei cani, ma anche Maximo Decimo Meridio aveva un cuore, no? Ha voglia di attenzioni, voglia di lavorare e stare assieme al padrone e queste sue esigenze non vengono esaudite subentra lo stress e lo sfoga come può… cioè demolendoti la casa dalle fondamenta, mica è colpa sua se è stato progettato sul modello di un bulldozer. Sensibile sì, ma non debole; se vi approcciate al lui in modo burbero e violento vi ripagherà con la stessa moneta e saranno guai. Anche viziarlo e non dargli nessuna regola si rivelerà presto una scelta nefasta. Come tutti i terrier di tipo bull, è dolcissimo con le persone, ma un po’ più difficile con gli altri cani. Sarà necessaria una fortissima socializzazione con cani equilibrati (anche qui sconsigliamo il fai da te) e anche in quel caso, non andrà d’accordo con chiunque. Li abbiamo creati noi così, con una scarsa capacità di comunicare, di emettere segnali calmanti e con una forte aggressività. Quindi non è un cane per tutti: se vi piace invece avere un compagno di vita ostinato, tenace, caparbio e dolcissimo forse il bull terrier è ciò che state cercando.
IL BARBONE
DISCLAIMER: da questa parte della tastiera, a redigere il seguente articolo, c’è un fiero possessore di barboncino. Alla luce di ciò potrebbe anche darsi che sia il cuore e non la ragione a guidarmi nella descrizione di questa splendida razza canina. Vi invito semplicemente a leggere con lo stesso trasporto con cui io sto scrivendo. Il cane barbone, è prima d’ogni cosa il perfetto cane da compagnia. Allegro, vivace, divertente, estremamente energico (aiutatemi a dire energico). Il che cozza un po’ contro l’immaginario collettivo, che lo vuole snob, aristocratico e con la puzza sotto il naso. Luogo comune dovuto forse alle toelettature appariscenti dei cani da show, che comunque sono ispirate alla toeletta da lavoro. Si il barboncino lavorava, faceva riporto in acqua (cioè quando sparavi ad un anatra e quella cadeva in acqua, lui si tuffava a prenderla e te la riportava), e quelle buffe acconciature servivano ad aiutarlo nel nuoto e nel galleggiamento. Invece il barbone ama giocare e fare lo “scemopagliaccio” (si scrive tutto attaccato, non è un errore di battitura). Gli piace rotolarsi nel fango, rincorrere palline, aggredire le ciabatte del padrone e tutte quelle altre cose da cane. Quando l’occasione lo richiede però è anche capace di ragionamenti estremamente raffinati. Essendo stato, almeno in origine, un cane da caccia, è anche un atleta pieno di energie. Da soddisfazioni in praticamente qualsiasi sport cinofilo (a parte quelli in cui si deve mordere un figurante). Agile nell’agility, obbediente nell’obedience, elegante nella dog dance… le ha proprio tutte. Insomma grande atleta, facile da addestrare, facile da educare, un grande amico con cui fare bisboccia. Vi lascio con una frase che Giovanni Mascena, il responsabile del The Dog Island, ha pronunciato qualche settimana fa davanti ad un caffè “Una volta che conosci il barbone non puoi più tornare indietro, per questo nel mio branco un barboncino ci sarà sempre”
IL PASTORE SCOZZESE A PELO LUNGO
Oggi vi vogliamo parlare del pastore scozzese a pelo lungo. Per gli amici “Il Lassie”. Sì, perché a render nota questa razza al grande pubblico ci sono stati film e telefilm con il mitico Lassie come protagonista. La razza è stata selezionata a partire da antichi pastori britannici e aggiungendo q.b. di levriero russo, che gli ha donato quelle forme affusolate e aggraziate tipiche della razza. Tra le caratteristiche che lo contraddistinguono c’è sicuramente quella di essere bello, bello, bello, in modo assurdo; perché i gusti son gusti, ma sul fascino del pastore scozzese non si transige! Siccome alcuni soggetti risultano dei timidoni, molto sensibili, sarebbe meglio fare un gran lavoro di socializzazione, sin da cuccioli, farlo giocare con altri cani, persone ma anche fargli conoscere gli ambienti più diversi. Non diventeranno mai cani da difesa, questo è chiaro, ma avremo un cane abbastanza solido, che non ha problemi a rapportarsi con cani e persone. Comunque sono cani con un ottima socialità e si legano molto al padrone, questo li rende adatti anche ad attività come l’Agility Dog (al The Dog Island siamo tutti orgogliosi della “nostra” Athena). Tra l’altro questo tipo di attività sono molto utili per sbloccare e dare fiducia ai cani che sono un po’ più chiusi. Infine vogliamo anche presentarvi anche il suoi “cugino” meno conosciuto lo Smooth collie cioè il pastore scozzese a pelo corto, meno appariscente ma ugualmente fantastico.
IL CAVALIER KING SPANIEL
Chi è questo piccoletto? Non stiamo parlando di un cane da compagnia qualunque; ma della razza preferita di re Carlo II d’Inghilterra (mica Nando er fruttarolo…). Deriva dal King Charles, a cui, però, è preferito per i minori problemi di salute e la maggiore longevità. Quando vi guarda con quegli occhioni enormi, potete chiaramente scorgere sulla sua fronte, una scritta a caratteri cubitali: “BORN TO PARTY”. Perchè è la vivacità la caratteristica principale di questo cane, è sempre allegro, gioioso vitale e coinvolge il padrone in tutte le sue attività. E’ un cane da osservare, da cui apprendere cosa significa la pura gioia di vivere; ideale per cui per i bambini o per chi vuole introdurre un po’ (un po’ di vagonate) di allegria in casa. Tutta questa energia però andrà gestita, una corretta gestione ci permetterà di avere un cane che sa quando è il momento di andare a tavoletta e quando il momento di esser più discreti. E’ un cane con un alto temperamento, dobbiamo farlo giocare, farlo lavorare, ogni giorno tirar fuori palline, tira e molla e affini per farlo scaricare. Altrimenti può succedere che decida di scaricare le proprie energie in altri modi, meno consoni. Con semplici accorgimenti, però, dobbiamo ammettere che è un cane davvero adatto alle dinamiche di famiglia e alla vita da appartamento. Un’altra cosa importante, da tenere in considerazione è che si tratta di un cane attaccatissimo al padrone, vuole vivere accanto al suo umano e passarvi più tempo possibile. Quindi, dobbiamo avere abbastanza tempo a disposizione da dedicargli; e deve essere tempo di qualità. Apprezzabile sopra ogni cosa è l’estrema docilità con l’uomo (sono meravigliosi in Pet Therapy) ed è invidiabile la socievolezza con i suoi simili. Abbiamo avuto l’occasione di ospitare presso la nostra sede The Dog Island il raduno annuale dei “Cavalier King Torinesi nè”, gruppo amatoriale nato su Facebook che ci ha portato una ventata di allegria! Più di una cinquantina di esemplari si sono dilettati in scorrazzate e prove di obbedienza e agilità insieme ai nostri istruttori! Nessuno screzio tra i partecipanti, anzi! Arcobaleni a non finire! Di fondamentale importanza la prevenzione circa possibili cardiopatie congenite. Informatevi sempre presso il vostro veterinario di fiducia, fate eseguire controlli periodici (una volta l’anno) e affidatevi ad allevatori seri che abbiamo selezionato con cura i genitori dei vostri cuccioli! Solo con tanto lavoro e attenzione alle spalle della selezione è possibile prevenire tante problematiche! Forse non tutti sanno che… a volte il Cavalier King si siede in un angolo con aria meditabonda, la leggenda vuole che in quei momenti ripensi ai suoi avi, che vennero decapitati insieme a Re Carlo I d’Inghilterra.
IL BOXER
Appena si parla di boxer, il pensiero di alcuni vola alle imprese di Mohammad Ali, Shugar Ray Robinson, Mike Tyson eccetera. Il pensiero di altri si sofferma su un turbine peloso di pura gioia, vivacità e affetto. Quando dico affetto, intendo proprio che non è possibile staccarselo di dosso, mai, assolutamente… chi ama il boxer lo ama per questo, per quella sua voglia di saltarti addosso, noncurante dei suoi 25 chili o più (25 effettivi, 150 percepiti quando ti si lancia addosso con tutta la sua foga). Il bello della vivacità del boxer, è sicuramente il fatto che sia virale, cioè non puoi ritrovarti nel raggio di 100m da un boxer senza che un afflato di allegria si insinui nel tuo cuore. Il boxer inoltre, è “il cane più cane di tutti”. Ovvero è il cane che più si distanzia dal lupo, e che più di tutti gli altri è stato plasmato per vivere con l’uomo; infatti potremmo definirla la razza di cane più attaccata al padrone: è estremamente docile, socievole, desideroso di compiacere il padrone. Un tempo era anche un ottimo cane da difesa, oggi trovare un boxer da lavoro, è un evento più unico che raro, aggiungerei purtroppo perché quello era un altro campo in cui dava grandi soddisfazioni. Tra i cani da difesa è infatti uno dei più equilibrati. Il suo fascino sta nella testolona, e in quell’espressione da fanciullo eternamente stupito e curioso di tutto (il cane ideale per chi ama Pascoli). Un espressione dovuta anche al suo prognatismo (la mandibola è più avanti della mascella) che nella maggior parte delle razze è considerata un difetto, nel boxer è lo standard! Questa sua esuberanza, può rendere difficile l’educazione e l’addestramento da parte del profano, ma seguiti da personale competente, in grado di insegnarvi a gestire questo tipo di cane (e di regalarvi qualche malizia) darà splendidi risultati. In chiusura, vi lascio con il commento di una mia collega, grande appassionata di boxer, che quando ho detto che avrei fatto l’articolo su questa razza ha risposto: “Io lo chiamo trottola buffa senza naso, in ogni caso il boxer è unico, una razza che può piacere o no ma è proprio un mondo a se….”
Il primo passo: la scelta del cucciolo
Ed eccoci qui, ad un certo punto della nostra vita, abbiam deciso di portare un cane nella nostra casa. Forse è un desiderio che abbiamo sempre avuto, ma, che per un motivo o per l’altro non abbiamo potuto realizzare prima o, forse, solo da poco abbiamo capito la felicità che un amico a quattro zampe potrebbe portare nella nostra vita. È importante però non farci prendere dall’emotività, e ponderare bene la scelta; perché, ricordiamolo, un cane è un importante impegno, una responsabilità, per un bel pezzo della nostra vita. Dobbiamo porci, rispondendo con onestà, queste domande:
- siamo in grado di prenderci cura di un cane?
- ne abbiamo la pazienza?
- ne abbiamo il tempo?
- abbiamo la disponibilità economica?
- sono pronto a farmi carico delle responsabilità che il possedere un cane comporta?
Se la risposta a tutte queste domande è “Sì!”, allora possiamo procedere nella scelta del nostro futuro amico per la vita. A questo punto la prima domanda che ci si pone riguarda dove prenderlo: canile o allevamento? (vogliamo escludere a priori la scelta di negozi e “cagnari” di cui magari ci occuperemo in un altro articolo). La scelta di adottare un cane portandolo via dal canile è nobile e merita grande rispetto, anche se non è così semplice come sembra. Ecco perché il nostro centro cinofilo si occupa di accompagnare i privati in questa scelta. Quando si parla di cani “fantasia”, non abbiamo nessuna linea guida che ci possa indicare quali saranno le sue potenziali doti. In fondo le razze nascono per questo motivo, se scelgo un cane da caccia difficilmente sarà un bravo conduttore di pecore! Inoltre spesso abbiamo a che fare con cani adulti di cui non conosciamo la storia reale per cui è necessario un occhio esperto che sappia riconoscere con pochi segnali se il cane mostra diffidenze, paure o ansie particolari. Per questo è anche indispensabile una collaborazione con i volontari delle strutture in cui operiamo che sicuramente vogliono trovare la soluzione migliore per ognuno dei loro ospiti. Prendere un cucciolo di razza da un allevatore serio, che sia attento conoscitore della storia genetica dei genitori, del loro stato di salute e delle loro doti caratteriali, crescerlo fin da subito nel modo corretto seguendo anche il consiglio di esperti nel settore, dà alcune garanzie su quelle che, tendenzialmente, saranno le caratteristiche dei cuccioli in arrivo. A questo serve il pedigree che è una vera e propria carta di identità, con tanto di albero genealogico, che attesta le origini del nostro cane. Quale razza scegliere? Ogni razza è stata selezionata per svolgere determinate funzioni, e quindi ha particolari caratteristiche (che chiamiamo doti) che possono essere più o meno sviluppate. Non dobbiamo scegliere il cane che più ci piace esteticamente, ma quello che si incastrerebbe alla perfezione con la nostra vita, le nostre abitudini e il nostro modo di essere. Un cane da lavoro avrà bisogno di lavorare, uno da caccia di scampagnate senza guinzaglio in spazi aperti, un primitivo della sua indipendenza e così via. Proprio per questo nasce questa rubrica in cui periodicamente descriveremo caratteristiche e necessità delle più famose razze canine. Rivolgetevi ad un allevatore serio e fate domande, sulle caratteristiche e il carattere della razza in generale e dei membri della cucciolata in particolare. L’allevatore, vi aiuterà a scegliere il cucciolo più adatto alle vostre esigenze. Nella scelta del cucciolo può aiutarvi l’osservare; osservate le dinamiche della cucciolata; guardate come si comportano e, se ad esempio siete persone dinamiche, sceglietelo tra i più vivaci. Provate a chinarvi e battere le mani, il cucciolo viene verso di voi o resta in disparte? Il rumore lo incuriosisce o lo spaventa? Giocateci, e valutate se sono più o meno attivi, solitamente i cuccioli che piacciono a noi devono prendervi i lacci delle scarpe, mordicchiarvi le mani ed essere molto molto socievoli con le persone… Questo ci dirà che stiamo scegliendo un cane giovane, scanzonato, ma sicuro di sé, anche se, solitamente, siamo naturalmente portati a scegliere il cucciolo più timido, quello che rimane in un angolo, perché ci fa tenerezza e vogliamo aiutarlo. Purtroppo non sempre è una buona scelta, potrebbe avere problematiche difficili da risolvere e, se proprio decidete per questi cuccioli, che dovranno pur trovar casa, affidatevi al più presto ad un professionista. Altro interrogativo a volte sottovalutato, è il seguente: prendo una femmina o un maschio? In generale possiamo dire che nella stessa razza, le femmine si presentano come meno aggressive e con maggiori competenze nel problem solving, mentre i maschietti possono creare qualche problema in più con altri maschi, ma possono risultare più sicuri nell’affrontare il mondo! In realtà bisogna valutare di caso in caso il singolo soggetto. Quale che sarà la vostra scelta, studiate, leggete, informatevi e chiedete il supporto di professionisti del settore preparati per guidarvi nella migliore scelta, così che il vostro nuovo compagno a quattro zampe sia felice e vi renda tali!